10 nov 2012

PROSPETTIVA DINASTICA

Il contrasto politico tra Alfano e Berlusconi sarebbe un ottimo soggetto per una satira. Ma forse non serve: la realtà può essere anche più comica della finzione.  Che sia la volta buona, e quindi prossima l'abdicazione di re Silvio, è cosa difficile da dire ma il fallimento politico, il declino biologico e l'ormai evidente inadeguatezza psico attitudinale del presidente sovrano, la fanno ritenere alquanto probabile. 

Ma il berlusconismo, caratterizzato sopratutto dal clientelismo, dall'assalto alle risorse pubbliche, dal tradimento di quelle che erano le potenzialità del liberalismo sociale, dall'intrallazzo clientelare volto a saccheggiare a tutti i livelli le risorse pubbliche, non è certo destinato a scomparire e dovrà necessariamente trovare un degno continuatore.

Ci vuole dunque un nuovo Berlusconi del '94, una figura carismatica che evidentemente non è fra i nomi che si sono fatti come probabili candidati alle primarie del PDL (Alfano, Alemanno, la Santanché o qualche altra figura di pari, imponente rilievo) e chi ha buona memoria ricorderà cosa disse lo stesso Berlusconi qualche tempo fa sul suo possibile erede: “vedrei bene una donna al mio posto. Ci sono delle donne che potrebbero benissimo far bene al vertice della politica”. Parole profetiche? E così all'insegna dell'indicibile il Giornale della Real Casa annuncia in prima pagina che "Scende in campo Marina B.", una delle mosse "scenografiche" che il Cavaliere stava da tempo studiando, una successione di sangue che riesce ad assicurare garanzia di continuità ideologica e politica.

Marina è tutta sua padre, una specie di giovane Berlusconi con parrucca da donna, un promettente e chirurgico photo-shop di quelli che si adattano al potere in questo tempo di indizi mirabolanti e di riemersioni arcaiche. Entrata in punta di piedi alla Fininvest senza laurearsi, a 29 anni Marina ne diventa vicepresidente. Nel 2005, quando l’avvocato Aldo Bonomo muore, presidente. Ma si tratta dell’azienda capogruppo di famiglia: naturale che ne venga assicurata la successione dinastica. 

Il dado è tratto, o quasi. Silvio Berlusconi ha scelto finalmente il suo erede al trono di Palazzo Chigi, o perlomeno la persona a cui affidare il vertice del suo partito all’atto della sua uscita di scena dalla politica. Marina Berlusconi segue da vicino quello che sta accadendo nel centrodestra e non solo, è già in campo e si sta già occupando attivamente di politica, infatti le primarie del PDL, secondo Marina Berlusconi, "stanno rendendo ancora più evidente come fra i protagonisti ci siano visioni del mondo opposte, contraddizioni ideologiche profonde, differenze così insanabili che credo renderebbero impossibile creare una maggioranza di governo minimamente stabile" e liquida con un “Alfano cosa?” la linea politica del segretario poche ore prima della condanna a quattro anni del "papi" commentando successivamente la sentenza con “quello che hanno fatto certi magistrati è incompatibile con le regole di una democrazia autentica e compiuta" e ancora "questa è una battaglia di civiltà. Ne va ne va del futuro di tutti noi”.

E dopo vent’anni di Silvio Berlusconi, altri venti con sua figlia Marina? Ve la immaginate la figlia del Cavaliere che raccoglie il testimone dal padre con tanto di plebiscito elettorale? Ve le immaginate, soprattutto, le facce dei nemici della prima e dell'ultima ora? I vari D'Alema, Di Pietro, Casini, Fini alle prese con un altro brutto sogno chiamato Berlusconi? Roba da diventare pazzi.

Un vero profeta, o forse solo un portavoce, il condirettore de 'Il Giornale', Alessandro Sallusti, che al 'Fatto quotidiano' ha previsto un'unica possibilità per salvare il PDL da un disastro annunciato: "Dopo Silvio c’è solo Marina".


*************************************************
C'è un altro post che potrebbe interessarti. Se vuoi leggerlo clicca qui.