8 ago 2012

TARANTO, LAVORO E MORTE

L’esposizione continuata agli inquinanti dell’atmosfera emessi dall’impianto siderurgico di TARANTO ha causato e causa nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell’organismo umano che si traducono in eventi di malattia e di morte.

E così ci risiamo, ancora una volta lo spietato e crudele pseudo capitalismo nostrano mostra il suo vero volto da sanguisuga. Ciò che fu un gioiello della siderurgia mondiale, industria di stato, vanto e onore della laboriosa Italia degli anni settanta, intendo dire l' ITALSIDER, passata successivamente alla famiglia RIVA e rinominata ILVA, è in crisi e mette in predicato il lavoro di circa 22.000 persone pregiudicando l'economia di un'intera regione.

La musica è sempre la stessa e l'abbiamo purtroppo ascoltata molte altre volte:
  • una azienda di stato dall'andamento noto e collaudato viene, in nome di aberranti teorie neo liberiste, (Neo-Liberismo) "privatizzata" e ceduta (ovvero svenduta, con tutto il corollario di tangenti del caso) nelle mani del "tycoon" di turno;
  • il suddetto miliardario fa il suo mestiere e gestisce il nuovo giocattolino nell'ottica esclusiva della massimizzazione dei profitti;
  • in mancanza di adeguati investimenti produttivi e di marketing l'azienda prima o poi entra in crisi;
  • i lavoratori rimangono senza lavoro e sono rimandati, gravando quindi sul bilancio dello stato, al welfare nazionale (cassa integrazione, prepensionamenti, licenziamenti, ecc.ecc.).
Il risultato di questa ormai collaudata procedura, tecnicamente chiamata "minimum risk, maximum profit", è che il propietario ha realizzato enormi guadagni, l'azienda (fabbrica) è distrutta e i lavoratori con tutte le loro famiglie sono sul lastrico e fanno la fame. Questa volta però la faccenda è ancora più grave perchè c'è di mezzo la salute. anzi la vita (o la morte come si preferisce) non solo dei lavoratori ma degli abitanti di tutta una regione.

Il polo siderurgico di Taranto emette di per sè più del 90% di tutta la diossina prodotta in italia che, a in base al regime dei venti, si diffonde su una vasta area geografica (in particolare tramite un camino dell'impianto di agglomerazione alto 210 metri) e che ha reso questa città una delle più inquinate dell'Europa occidentale con un tasso tumorale ben più alto rispetto alla media nazionale.

Ma la salute dei cittadini e dei lavoratori deve essere al di sopra di qualsiasi esigenza produttiva e di profitto, nessun lavoratore dev’essere costretto a lavorare sotto ricatto occupazionale in luoghi altamente inquinanti e al contempo, nessun cittadino deve ammalarsi a causa dell’inquinamento prodotto dalla fabbrica situata vicino alla sua abitazione.

Questa situazione ricattatoria deve essere sventata, il polo siderurgico tarantino, questo mostro ecologico che divora la vita e la salute dei lavoratori e delle loro famuglie non ha più ragione di esistere e deve essere chiuso al più presto, ovviamente assicurando e assistendo per il futuro i lavoratori loro malgrado coinvolti.

************************************************
C'è un altro post che ti potrebbe interessare. Se vuoi leggerlo clicca qui