Chi l'avrebbe mai detto? Sono tornati, tutti i media se ne stanno occupando, sono lì a sparare una cazzata dopo l'altra, incuranti del passato, tirati a lucido, come se i giudizi degli italiani non li toccassero neanche minimamente, inossidabili e con un'incredibile faccia di bronzo.
Sono loro i due big del populismo trionfante, legati a doppio filo dalla tutela dei loro personali interessi in barba a quelli che raccoglieranno ancora una volta e inspiegabilmente le loro strampalate teorie pseudo politiche.
Sono lì, l'uno sempre più rozzo e volgare, l'altro coperto di cerone e belletto che tenta penosamente di comparire come probabilmente era trenta anni fa. Come sono ridicoli, puerili, prevedibili nei loro disscorsi ma sopratutto vecchi, scontati, oramai appartenenti ad un passato che già abbiamo vissuto.
Ci ripropongono un copione che desidereremmo caldamente evitare di rivedere e sopratutto, con la loro ingombrante presenza, impediscono il ricambio politico generazionale, non consentono a persone più preparate e innovative di ricoprire ruoli di vertice nei loro rispettivi partiti e di far conoscere diverse e senz'altro più attuali e interessanti impostazioni politiche.
Per favore, questa volta cercate di capire gli italiani, e, una volta per tutti, tornatevene a casa vostra. Fate ciò che normalmente fanno i pensionati, le persone, insomma, della vostra età: la cura dei nipoti, rilassanti passeggiate nei giardini pubblici, la lettura dei giornali e sopratutto godetevi ciò che, più o meno legalmente, nella vostra carriera politica avete accumulato.
Non vi vogliamo più vedere, non vi vogliamo più ascoltare, una volta per tutte fatevi da parte.
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