20 ago 2012

NEOLIBERISMO DEI DISASTRI


Augusto Pinochet
Libero mercato, privatizzazione, deregulation selvaggia ed espansione economica svincolata dai sindacati sono espressione delle teorie neoliberiste proposte da i "Chicago Boys" un gruppo di giovani economisti formatisi presso l'Università di Chicago sotto l'egida dell'economista statunitense Milton Friedman.

Queste teorie hanno avuto come principali e convinti sostenitori l’ex dittatore militare cileno generale Augusto Pinochet, il presidente americano Ronald Reagan, il primo Ministro del Regno Unito Margaret Thatcher, e il premier italiano Mario Monti.

L'abolizione dello stipendio minimo, la messa al bando del sindacato dei lavoratori, la privatizzazione del sistema pensionistico e assistenziale, l'eliminazione di tutte le tasse sulla ricchezza e sui profitti economici, la riduzione drastica del pubblico impiego, la privatizzazione delle industrie statali e delle banche e infine l'avvio di un  surplus fiscale sono i punti forti di queste teorie.

Si crea quindi volutamente uno stato di crisi ad hoc per poter distruggere le strutture economico-sociali esistenti e successivamente costruire ex novo aggiornate strutture economiche capitaliste.

Ma non solo i metodi di questa dottrina d’urto sono crudeli e barbarici, in realtà  neppure funzionano: questa tabula rasa sociale è irrealizzabile e i procedimenti usati per realizzarla lasciano dietro di sé unicamente una società in rovina. La ricetta neoliberista risulta una pratica economica disastrosa a qualunque verifica. La sua retorica ha utilizzato spesso la propaganda anticomunista ma, esattamente come il marxismo, il neoliberismo è risultata una ideologia irrealizzabile: l’utopia degli imprenditori invece dell’utopia dei lavoratori, il mercato perfetto anziché lo stato proletario.

In Cile, quando il Generale Pinochet si impadronì brutalmente del governo, il tasso di disoccupazione era del 4,3 %, dopo dieci anni di modernizzazione da libero mercato la disoccupazione raggiunse il 22% e gli stipendi reali si ridussero del 40%. Nel 1970, il 20% della popolazione viveva in povertà ma nel 1990, l’anno in cui il presidente Pinochet lasciò la sua carica, il numero degli indigenti era raddoppiato.

Il governo Monti sta seguendo estattamente questa linea, ha tassato, ha tagliato, ha precarizzato anche chi non era precario e cos'ha ottenuto? Ha ottenuto che il Pil cala, la disoccupazione aumenta, il deficit pubblico aumenta essendo in rapporto con il Pil. Insomma, sta distruggendo l'economia italiana in nome della dottrina del libero mercato. Ha combinato le cose in modo analogo a quello elaborato nel 1973 dai Chicago Boys per il Cile di Pinochet. Questa è la verità.

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