25 mar 2012

GOVTAERNO MONTI: UN'OCCASONE SPRECA

Il presidente del consiglio dei 
ministri: Prof: Mario Monti
Io, come tanti, ho salutato l'avvento del governo dei cosiddetti "TECNICI" come una vera e propria liberazione dalla infinita e sterile battaglia populista destra-sinistra della quale, francamente, non ne potevamo più.

Così il governo dell'algido professore è apparso come un faro nella buia notte della politica alla quale ci stavamo malamente assuefacendo. Sopratutto le sue dichiarazioni programmatiche che mettevano concretamente al primo posto poche ma ben precise iniziative, da perseguire (tralasciando di considerare una volta per tutte se le stesse avessero aumentato o diminuito il consenso) per raddrizzare l'economia nazionale che stava andando a rotoli, avevano, a dir poco, suscitato plauso e approvazione.

Ma sopratutto aveva colpito il fatto che il neonominato presidente assieme al suo governo, godendo della fiducia di quasi tutti i partiti, fosse - udite udite - completamente apolitico, non appartenente cioè a nessuno schieramento, e che citasse tranquillamente il vocabolo "EQUITA" ormai non più utilizzato dal normale lessico politico nostrano. Così sembrava.

Ora, dopo qualche mese di governo montiano, possiamo finalmente cominciare a giudicare, a verificare le iniziative prese, a capire e a rispondere alla consueta domanda: a chi giova tutto ciò? Agli operai, agli impiegati, ai lavoratori in generale? Ma non scherziamo, mai tali categorie sono state così bistrattate e mai, ad ogni piè sospinto, si e cercato di togliere loro diritti, dignità, guadagno, e il tentativo - spesso andato a buon fine - è stato così brutale che perfino i vescovi, di solito giustamente restii ad interventi nella politica nazionale, hanno levato alte grida di allarme.

Ai commercianti, agli artigiani, ai piccoli e medi imprenditori? Di male in peggio, per essi la feroce concorrenza straniera alimentata da una bassa tassazione, il sensibile calo dei consumi interni e il mancato finanziamento bancario ha fatto il resto. Molti sono falliti, e tanti si sono suicidati.

Alle famiglie? Mi viene da ridere, pensando che questa istituzione era il cosidetto "FULCRO DELLA SOCIETA" cellula primaria e asse portante della nazione. Oggi tra disoccupazione e precariato il nostro asse portante è, per così dire, alla canna del gas e prossimo all'estinzione. Non facciamo quasi più figli (non per nostra volontà ma per mancanza di incentivi economici e per l'impossibilità di poterli mantenere degnamente)e la natalità del nostro paese è una delle più basse del mondo.

E così via con il peggioramento della sanità, dell'istruzione, delle opere pubbliche, dei servizi in generale, del costo della vita e chi più ne ha più ne metta.
Decisamente il bilancio è negativo, anzi negativissimo. Si dirà che che questo è il risultato di una crisi mondiale che ci ha duramente colpito. Va bene sono d'accordo però mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse come mai tanti perchè si affollano nella mia mente. 

Perché mai insistiamo in opere faraoniche e costosissime come la TAV eroicamente contestata dalle popolazioni locali e che in realtà non serve a nessuno? Perchè mai - nonostante la sollevazione dell'opinione pubblica - procediamo all'acquisto dei famigerati trenta cacciabombardieri F35 ritenuti indispensabili per la nostra aeronautica e perché mai manteniamo tante costosissime e pericolose missioni militari all'estero (a cosa servono) che ci restituiscono numerosi soldati morti o invalidi?


Ma nonostante questi ed altri interrogativi tuttora in sospeso anche il concetto di "EQUITA", così furbescamente sbandierato dai nostri professori al governo ne esce stravolto e nullificato. Già perchè, se questa è la crisi, non tutti ci rimettono, anzi, c'è qualcuno che ci guadagna sopra, e tanto.

Ci guadagnano banche e banchieri, che investono i fondi europei al loro assegnati al modico interesse dell 1% in titoli finanziari e in prestiti a tassi ben più superiori (si provi a chiedere un mutuo bancario); ci guadagnano le assicurazioni (si guardino i trend ascendenti delle RCA auto), ci guadagnano le società petrolifere con i prezzi al dettaglio dei carburanti esageratamente gonfiati, ci guadagnano i fabbricanti e commercianti di armi (mai tale mercato è stato così florido)e insomma ci guadagnano i cosiddetti poteri forti che forti sono solo con i deboli ma altrimenti deboli con i forti. 

Dunque questo governo, arrogante e insensibile ai veri bisogni della società civile, non è un governo di "SALVATORI DELLA PATRIA" come ci era stato illusoriamente propagandato nè privo di connotati politici: E' un governo estremamente politicizzato e strettamente allineato a ben identificate parti economiche e politiche. E' un governo strettamente di destra, ma non di quella destra sociale attenta alle esigenze e allo sviluppo collettivo, ma della peggiore destra economica e liberale crudelmente votata all'arricchimento di coloro che già sono di per se ricchi e ad al maggior impoverimento di tutti gli altri.

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